Quante facce, quante dinamiche. Quanta gente si odia, si ama e si confronta con tanta, tanta velocità. Nelle grandi metropoli funziona così. Che bello da giovani, tutto era da vivere e scoprire, nel bene o nel male. Tante sciocchezze, viste con gli occhi di oggi, che allora erano speranze alla portata immediata. I rapporti di oggi tra le persone sono diversi, molto più consapevoli ma duramente reali. Questi due anni di pandemia hanno cambiato veramente tutto. La clausura forzata e le poche certezze internazionali sono state difficili da accettare, soprattutto per i giovani. Loro, nel pieno degli anni, sono spesso stati protagonisti di gesti e storie che hanno avuto dell’impossibile. Aggressioni, risse, soprusi e purtroppo, sempre più di frequente, uccisioni. Da giovane sono sempre stato un ribelle, mi spiegherò meglio più avanti, ma mai ho superato quella soglia che portava al pericolo per chi mi circondava. Fare del male agli altri non è mai una soluzione, valutiamo sempre con attenzione reazioni di questo tipo e solo in casi estremi di legittima difesa, dove veramente è in gioco la nostra vita, tuteliamoci. Speriamo di tornare presto ad una stabilità comunicativa senza eccessi di malignità e insoddisfazione, quelle basta, basta.