Carissimi amici e compagni di avventure musicali, oggi vi porto in un viaggio attraverso la saga dell’evento che ho dovuto saltare, il concerto che attendevo con fervore, tutto a causa di un orecchio ribelle che ha deciso di prendersi tutto il palcoscenico. Applausi, per favore, all’orecchio tanto amato che ha deciso di regalarci un’esperienza inaspettata e piena di colpi di scena. Bravissimo, davvero. Era una sera che sembrava strappata da un sogno: le luci scintillavano, le note danzavano nell’aria e l’adrenalina si faceva sempre più intensa. Ero lì, pronto a immergermi nel mondo magico del concerto che avevo atteso per secoli, quando il mio compagno in questa avventura musicale, l’orecchio, ha deciso di fare la sua mossa. Non un colpo di tosse, non uno starnuto, no. Un orecchio infiammato fortemente. Applausi, ancora una volta, a questo protagonista inaspettato. Immaginatevi la scena: ero lì, un biglietto nella tasca pagato profumatamente e un sorriso sulle labbra, quando il mio orecchio ha deciso di mandare un messaggio chiaro e inequivocabile: “Ehi, amico, ricordati che sono qui anch’io, e ho una sorpresa per te!”. E così, senza alcun preavviso, il mio orecchio ha deciso di prendere il sopravvento, lasciandomi con vertigini, forte dolore e un senso generale di disorientamento. Applausi, davvero, per questa performance improvvisata.
E così, anziché saltare e ballare al ritmo delle canzoni che avrei voluto gustare dal vivo, mi sono ritrovato a casa, a letto, circondato da fazzoletti, farmaci, gocce e spray, con il mio orecchio che sembrava decidere di fare un viaggio interdimensionale. E pensare che avevo pianificato tutto: i movimenti sul palco, le espressioni dei musicisti, persino il momento in cui avrei fatto il mio ingresso trionfale nella folla scatenata sotto il palco. Invece, ho avuto l’onore di sperimentare la sensazione di essere una specie di marionetta controllata da un orecchio capriccioso. Che spettacolo!
Quindi, cari lettori, se mai doveste ritrovarvi nella situazione in cui un piccolo orecchio decide di prendere il comando, ricordatevi che la vita ama giocare con le nostre aspettative e i nostri piani perfetti e anche se potrebbe sembrare un colpo basso, c’è sempre la possibilità di fare pace con il vostro orecchio ribelle e di sognare nuove avventure musicali in futuro.
E ora, permettetemi di alzare un bicchiere (d’acqua, naturalmente) all’orecchio che ha rubato lo spettacolo e ha trasformato il mio concerto dei sogni in un’esperienza da incubo. Bravo, orecchio, hai dimostrato di essere davvero il protagonista insospettabile che nessuno si aspettava. E chissà, magari la prossima volta deciderai di concedermi il tuo prezioso ascolto. Saluti e baci a tutti.