Nel 1991, durante un viaggio indimenticabile a Miami, Florida, ho vissuto un’esperienza che ha lasciato un’impronta indelebile nella mia memoria di appassionato di hard rock. Dopo giorni immersi nella vivace atmosfera di Miami, tra spiagge soleggiate e il caratteristico skyline, il momento più emozionante per me è stato l’ingresso in un colossale megastore di dischi. Questo paradiso per gli amanti della musica era un labirinto di corsie stracolme di CD, un vero tempio per ogni collezionista.
Mentre vagavo tra gli scaffali, una sorpresa inaspettata ha catturato la mia attenzione: l’album “Stick it to Ya” degli Slaughter. Conoscevo già questa band grazie ai loro video in rotazione su Video Music, un canale musicale italiano molto popolare all’epoca. Ma trovare il loro album in quel negozio a Miami è stato qualcosa di magico.
Il packaging del CD era particolarmente accattivante: una confezione rettangolare, cartonata, che si distingueva nettamente dagli standard dell’epoca. Era come se quell’album avesse atteso proprio me tra quelle infinite corsie. “Stick it to Ya”, pubblicato nel 1990, è un capolavoro di hard rock, un esempio perfetto di come gli Slaughter abbiano saputo miscelare melodie accattivanti con ritmi potenti. Brani come “Up All Night” e “Fly to the Angels” rappresentano la quintessenza del sound di inizio anni ’90, con quel perfetto equilibrio tra energia e melodia che solo gli Slaughter sapevano offrire.
Ricordo quei dieci giorni a Miami con un affetto particolare, non solo per la città stessa, ma anche per quel piccolo tesoro che ho potuto aggiungere alla mia collezione. Quel CD non era solo musica: era il simbolo di un’era, un ricordo tangibile di un’epoca dorata per l’ hard rock e il metal. Ancora oggi, quando ascolto quel disco, mi ritrovo trasportato in quelle infinite corsie di quel megastore a Miami, un luogo dove la musica e i ricordi si fondono in un unico, indimenticabile momento.