Gennaio 2004 si è impresso indelebilmente nella mia memoria come un periodo di pura euforia musicale, grazie all’opportunità di seguire gli Adler’s Appetite nel loro tour italiano. Con Steven Adler come mia grande ispirazione, specialmente nei miei anni come batterista, l’emozione di vederlo dal vivo era immensa.
Purtroppo, non partecipammo alla data di Roma, ma questo non frenò il nostro entusiasmo. La nostra avventura iniziò il 16 gennaio al Indian’s Saloon di Milano, proseguì il 17 gennaio a La Gabbia di Pove del Grappa, e si concluse il 18 gennaio al Buddha Cafe di Brescia. Questi eventi furono il fulcro della nostra esperienza di tour.
Abbiamo percorso queste tappe a bordo di diverse macchine, tra cui spiccava la mia fiammante Volkswagen Polo nera, il cui potente stereo riempiva l’aria di musica rock vibrante mentre viaggiavamo da una città all’altra.
Il tour degli Adler’s Appetite, che vedeva una formazione stellare con Jizzy Pearl (voce), Keri Kelli (chitarra solista), Brent Muscat (chitarra) e Robbie Crane (basso), offrì spettacoli carichi di energia e passione. A Bassano del Grappa, oltre alla musica, ci lasciammo tentare dai piaceri culinari locali, gustando gli ottimi bigoli al sugo e brindando con i caratteristici grappini, elementi che hanno reso quella serata ancora più speciale.
Il momento più significativo per me fu quando consegnammo a Steven un libro creato dai fan, pieno di messaggi personali. La sua reazione, colma di gratitudine e affetto, rafforzò il nostro legame con lui, rendendo quel momento indimenticabile.
Riflettendo su quel gennaio 2004, è chiaro quanto profondamente la musica possa influenzare le nostre vite, unendo persone attraverso esperienze condivise che rimarranno per sempre nei nostri cuori. Grazie, Adler’s Appetite, per aver acceso in noi una passione inestinguibile per il rock’n’roll.