Quando il Rock’n’Roll incontra l’Heavy Metal: Elvis Presley, un ponte tra generazioni

Potrebbe sembrare strano che un appassionato di hard rock ed heavy metal come me si metta a ricordare un cofanetto di Elvis Presley. Dopotutto, stiamo parlando del Re del Rock and Roll, non certo di un artista che spaccava amplificatori o sputava fuoco sul palco. Eppure, ascoltando “Platinum A Life In Music”, non ho potuto fare a meno di essere nuovamente colpito dalla potenza e dall’energia della musica di Elvis.

Sia chiaro, non troverete riff di chitarra distorti o assoli furiosi in queste canzoni ma quello che ascolterete è una voce incredibile, capace di trasmettere emozioni forti e viscerali. Brani come “Heartbreak Hotel” o “Jailhouse Rock” hanno un impatto sonoro che ancora oggi fa venire i brividi, con quel mix esplosivo di rock, blues e r&b.

Elvis aveva una presenza scenica e un carisma unico. Riguardando i suoi video live, si capisce che era una forza della natura sul palco, con mosse e atteggiamenti che hanno influenzato generazioni di performer. In un certo senso, possiamo considerarlo un precursore dello spirito ribelle e anticonformista del rock, anche quello più duro.

Certo, il suo stile musicale potrebbe apparire in alcuni momenti datato per chi è abituato a sonorità più dure ed estreme ma non si può negare l’importanza storica di Elvis e il suo impatto sulla cultura popolare. Senza di lui, probabilmente non esisterebbero molte delle band che amiamo oggi. Anzi, non esisterebbero proprio.

“Platinum A Life In Music” è un cofanetto che rende giustizia alla sua eredità artistica. La qualità delle registrazioni è ottima e la selezione dei brani ripercorre tutte le fasi della sua carriera, dagli esordi selvaggi agli anni più maturi. Questo box set merita un posto d’onore nella collezione di ogni appassionato di musica.

Insomma, anche se il mio cuore batte per il rock duro e crudo, devo riconoscere la grandezza di Elvis Presley. “Platinum A Life In Music” mi ha fatto tornare alla forza primitiva del rock’n’roll delle origini e mi ha ricordato che, in fondo, siamo tutti figli di quel ragazzo ribelle di Memphis che ha cambiato la storia della musica per sempre. Long live the King!