Era una calda notte di maggio del 1974 in California e nell’aria si respirava un’energia elettrizzante. Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham e il loro manager Peter Grant si trovavano in città per promuovere la loro nuova etichetta discografica, la “Swan Song” ma il destino aveva in serbo per loro qualcosa di straordinario: l’opportunità di assistere a un concerto del grandissimo Elvis Presley al Forum di Inglewood.
Elvis, il Re del Rock’n’Roll, era consapevole del successo travolgente dei Led Zeppelin e, con un sorriso sornione, confidò a un suo fratellastro fan della band che avrebbe comunque potuto tenergli testa in fatto di energia durante lo show. Quando il gruppo britannico prese posto tra il pubblico, Elvis fece un cenno alla sua sezione ritmica, che includeva il talentuoso James Burton, idolo di Jimmy Page, per spronarli a dare il massimo.
Dopo l’esibizione mozzafiato, i Led Zeppelin ebbero l’incredibile onore di incontrare Elvis nella sua suite. L’atmosfera era carica di eccitazione e, nonostante l’avvertimento perentorio di non parlare di musica, la conversazione prese presto una piega inevitabile. John Bonham, il carismatico batterista, iniziò a chiacchierare con Elvis di automobili, per poi virare abilmente verso l’argomento che più li appassionava: ovviamente la musica.
Le parole fluivano come note di una melodia, mentre Elvis e i Led Zeppelin si trovarono a discutere delle loro radici blues, di quelle terre lontane nei pressi di Memphis e del Mississippi che avevano plasmato il loro sound. Elvis, incuriosito, chiese alla band quali fossero le loro canzoni preferite, e Robert Plant, con un sorriso, menzionò “Love Me”.
Il tempo sembrava essersi fermato in quella suite, mentre le leggende eterne del rock si scambiavano aneddoti e risate. Purtroppo, come tutte le cose belle, anche quell’incontro doveva giungere al termine. Mentre il gruppo si avviava verso l’ascensore, Robert Plant si girò verso Elvis, gli occhi lucidi di emozione e gli disse quanto fosse stato il suo idolo e quanto significasse per lui quell’incontro. E lì, in un momento di pura magia, le loro voci si unirono in un duetto improvvisato di “Love Me”, avviata da Elvis, riempiendo il corridoio di un’energia vibrante.
Ma la serata riservava ancora una sorpresa per i Led Zeppelin: Elvis, con un gesto di grande umiltà, chiese loro gli autografi per sua figlia Lisa Marie. Robert Plant, ripensando a quell’incontro, non poté fare a meno di commuoversi. Avevano parlato di musica, di prove, di sogni e di passioni, e quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella sua memoria.
L’11 maggio 1974 rimarrà una data indimenticabile nella storia del rock, il giorno in cui due leggende si incontrarono, unite dalla loro amore per il blues e per la musica. Elvis Presley e i Led Zeppelin, due generazioni di artisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama musicale, si trovarono faccia a faccia, in un momento di pura estasi che avrebbe scaldato i cuori dei fan per sempre.