Tra le bizzarre vicende del rock ‘n’ roll ci sono band che hanno fatto parecchio parlare di sé per eccessi di ogni tipo, ma i Mötley Crüe sono riusciti nell’impresa di aggiungere una nuova speciale categoria: il morso di cane. Come rivelato all’interno del nuovo documentario Paramount+ “Nöthin’ But a Good Time”, i membri della band avevano sviluppato l’adorabile abitudine di mordere praticamente chiunque. Il loro manager Doc McGhee racconta che i morsi dei Crüe non erano delle semplici e innocue burle: “Quando ti mordevano, era come un morso di cane”. Non stiamo parlando di Chihuahua, ma di rottweiler con i capelli cotonati e il trucco pesante. Il culmine di questa saga canina si raggiunse nel 1984 a Stoccolma, prima del festival Monsters of Rock. Nikki Sixx e compagni decisero che sarebbe stata una brillante idea divertirsi azzannando Eddie Van Halen. Sì, avete letto bene: Eddie Van Halen. Come se non bastasse, quando Malcolm Young degli AC/DC avvertì il mirino dei loro denti, rispose con l’immortale: “Se mi mordi, amico, ti stacco il fottuto orecchio”.
La cosa più assurda? Quando chiesero perché avessero morso Van Halen, risposero con la logica inattaccabile del rock’n’roll degli anni ’80: “Amico, lo abbiamo morso solo perché gli vogliamo bene”.
Se oggi un artista lancia il plettro in modo troppo aggressivo verso le prime file del pubblico, rischia una class action per tentate lesioni. Negli anni ’80 invece i Mötley Crüe andavano in giro a mordere Eddie Van Halen mentre Malcolm Young li minacciava di mutilazione. Provate a immaginare nel 2024: un musicista morde un collega e nel giro di un millisecondo la sua carriera viene polverizzata da tweet indignati e scuse pubbliche su TikTok.
Bei tempi quando l’ammirazione si dimostrava con tremendi morsi affettuosi.
Basato sulle rivelazioni del documentario “Nöthin’ But a Good Time: The Uncensored Story of ’80s Hair Metal” su Paramount+