Esistono brani musicali che nascono da momenti di pura ispirazione artistica e altri che emergono dalle situazioni più quotidiane e banali. “Pour Some Sugar On Me” dei Def Leppard appartiene decisamente alla seconda categoria, ed è proprio questo a renderla ancora più affascinante. Era la metà degli anni ’80, in un appartamento inglese. Joe Elliott, il frontman dei Def Leppard, stava preparandosi per quello che per ogni britannico che si rispetti è un rituale sacro: la tazza di tè. La leggenda narra che in quel momento, rivolgendosi al produttore Mutt Lange, Elliott pronunciò quella che sarebbe diventata una delle frasi più iconiche della storia del rock: “Just pour some sugar on me” (versami un po’ di zucchero). Lange aveva chiesto a Elliott se preferisse uno o due zollette di zucchero. La risposta di Joe, apparentemente insignificante, conteneva in sé il seme di quello che sarebbe diventato uno dei più grandi successi della band di Sheffield. Come però spesso accade nelle storie del rock, la verità si mescolerebbe alla leggenda. Esistono diverse versioni di questo aneddoto e lo stesso Elliott mantiene tuttora un’aura di mistero intorno alla vera origine del titolo. Quando gli viene spesso chiesto di spiegarne il significato, la sua risposta è quanto mai enigmatica: “Non sta a me dirlo, sta a voi interpretarlo”.
Quello che è certo è che la canzone si è evoluta ben oltre la sua presunta origine legata a una semplice tazza di tè. Lo stesso Elliott ha successivamente rivelato che “Pour Some Sugar On Me” è diventata “una metafora per qualsiasi preferenza sessuale tu gradisca”, trasformando così un innocente momento di tradizione domestica in un inno provocatorio e sensuale che ha definito un’era e conquistato milioni di persone.
Il pezzo, rilasciato nel 1987 come parte dell’album “Hysteria”, è diventato non solo uno dei brani più riconoscibili dei Def Leppard, ma anche un pilastro del rock degli anni ’80. Il suo riff accattivante, il chorus impossibile da dimenticare e quella frase apparentemente innocente ma carica di doppi sensi hanno contribuito a creare un classico senza tempo che pulsa fortemente ancora oggi.
La magia di “Pour Some Sugar On Me” si manifesta proprio in questa sua duplice natura: da un lato, la semplicità quasi banale della sua origine (vera o presunta che sia), dall’altro la complessità delle interpretazioni che ne sono scaturite. È un perfetto esempio di come, nell’hard rock, anche il momento più ordinario possa trasformarsi in qualcosa di straordinario.
Che la storia della tazza di tè sia vera o meno, poco importa, ciò che conta è che questa song continua a rappresentare uno dei momenti più dolci della storia, dimostrando come l’ispirazione possa svilupparsi nei modi più inaspettati e trasformare una semplice richiesta di zucchero in un inno generazionale.