La registrazione di “Ain’t It Fun” per The Spaghetti Incident? dei Guns N’ Roses non fu solo una sessione in studio di routine, fu molto di più. L’atmosfera che vibrava nello studio, carica di una profondità palpabile, fu un misto di rispetto e raccoglimento. Non si trattò solo di registrare una cover; fu un omaggio, un rituale per celebrare la memoria di Stiv Bators, la voce dei Dead Boys, una figura centrale per entrambi gli artisti. Quel senso di solennità, quella speciale atmosfera trovò una forma tangibile, un’immagine indelebile nella memoria di chi era presente: un cerchio di candele accese intorno a Michael Monroe e Axl Rose. Non si trattò di un semplice dettaglio scenografico; volle essere un simbolo potente, un’espressione visiva della profonda intimità e dell’esigenza quasi istintiva di protezione che avvolse quei due musicisti. Era come se le candele avessero creato un’isola di luce e silenzio, un rifugio sacro in cui ricordare e onorare un amico e un punto di riferimento perduto. È da qui che inizia la vera storia. L’immagine del cerchio di candele che vennero accese in studio intorno a Michael Monroe e Axl Rose durante la registrazione del brano rappresentò un momento di profonda intimità e un’esigenza quasi istintiva di protezione. In quel cerchio di luce tremolante, lontano dal rumore e dalle intrusioni del mondo esterno, i due musicisti crearono un ambiente protetto e molto intimo. Fu uno spazio sacro, un rifugio temporaneo dalla pressione e dalle aspettative sulle loro carriere in quegli anni incredibili. L’amicizia tra Axl e Michael, in quegli anni, fu molto intesa. Si conobbero sul finire degli anni ’80, instaurando un legame che andò oltre la semplice collaborazione professionale. Ricordiamo che Axl e Izzy, nel loro primo e non semplice periodo a Los Angeles, furono molto influenzati dal sound e dall’immagine degli Hanoi Rocks. Il cerchio di candele in quella sessione di registrazione simboleggiò quindi la protezione di questo legame nel ricordo di Stiv Bators dei Dead Boys, un riparo sicuro all’interno del quale poterono forgiare il loro intenso tributo. Quelle fiammelle furono una difesa contro il mondo esterno, un modo per creare uno spazio sicuro e privato dove l’ispirazione potesse fluire liberamente. Quella barriera di fiamma, oltre che protettiva, rappresentò sicuramente anche un confine tra il mondo reale e un’altra dimensione.
Questo momento di arte assoluta, ci ricorda la potenza selvaggia eppure così fragile della musica punk. Pensando a questa fusione tra Michael e Axl, non si può fare a meno di ricordare i Dead Boys e il loro carismatico cantante, Stiv Bators. Come la luce tremolante delle candele, la musica di questa band bruciò intensamente, lasciando però un’eredità indelebile ed abrasiva. Il 3 giugno 1990 Stiv venne investito da un taxi a Parigi. Il giorno successivo morì per le ferite riportate nell’incidente. Leggenda vuole che le sue ceneri vennero poi sparse sopra la tomba di Jim Morrison all’interno del Cimitero di Père-Lachaise.
Quel cerchio di fiamme rappresentò un legame tra passato, presente e futuro che risuona potente nella registrazione finale. Ascoltiamola insieme.