Malcolm Young: Il Maestro del Ritmo negli AC/DC

Malcolm Mitchell Young non fu solo il chitarrista ritmico dei grandiosi e insuperabili AC/DC, ma una delle figure più influenti ma non sufficientemente valorizzate nella storia dell’ hard rock. Mentre il fratello minore Angus conquistò la scena con i suoi assoli frenetici e le sue movenze iconiche, Malcolm forgiò il suono inconfondibile della band fornendo un’impalcatura ritmica solida, precisa e unica. La sua abilità non si limitò al semplice sostegno ritmico ma fu un elemento fondamentale anche nella scrittura del gruppo, un’architettura su cui si fusero le melodie e la potenza vocale sia di Bon Scott che di Brian Johnson. Contrariamente all’immagine purtroppo stereotipata del chitarrista ritmico visto come semplice supporto al sound, Malcolm fu invece un compositore, un arrangiatore e un musicista straordinariamente dotato. La sua semplicità apparente nascose una profonda conoscenza della musica e una capacità di creare riff che divennero inni generazionali. I suoi accordi alternati con classe e perfezione, le sue ritmiche geniali e la sua capacità di creare una solidissima base per le travolgenti performance di Angus furono indispensabili per il successo globale che raggiunsero gli AC/DC. Il suo stile presente ma non invadente fu un’opera di maestria.

La scelta di strumenti e amplificatori fu altrettanto essenziale per raggiungere il suono caratteristico che tutti conosciamo. Fedele alla sua Gretsch Jet Firebird, soprannominata “The Beast”, Malcolm creò un trademark distintivo, mai eccessivamente distorto, capace di imprimere qualità eccelsa ad ogni traccia. L’uso di amplificazione Marshall a basso volume, contrariamente alle tecniche più comuni, fu pionieristico.

La sua influenza nel panorama hard & heavy è oggi indiscutibile. Chitarristi di calibro internazionale come Dave Mustaine dei Megadeth, riconobbero in Malcolm Young uno dei migliori chitarristi del pianeta, sottolineando la sua capacità di creare un tappeto sonoro solido e accattivante, concedendo il perfetto spazio agli assoli del fratello senza mai sacrificare l’impatto complessivo. La sua semplicità non fu mai banalità, ma l’espressione di una precisa visione musicale.

Malcolm Young fu quindi il pilastro invisibile su cui si costruì la leggenda di una delle più grandi band rock di tutti i tempi. La sua eredità continua oggi ad ispirare e il suo suono distintivo rimane per sempre inciso nella storia della musica tutta, non solo nel rock duro.