Nel calore bollente del backstage, dopo la conclusione di uno show sensazionale, David Coverdale si lasciò cadere sul divano foderato di pelle nera scintillante con il suo corpo ancora vibrante per l’energia respirata dal palco. Gocce di sudore imperlavano la pelle, scivolando lungo il petto e scomparendo sotto la cintura dei pantaloni aderenti. I suoi occhi, carichi di desiderio e adrenalina, vagarono nella stanza. Un sorriso malizioso gli increspò le labbra mentre la sua mente tornava alla notte in cui aveva concepito il nome della sua nuova band dopo la indimenticabile esperienza vissuta con i Deep Purple. Quel nome fu “Whitesnake”. Materializzò in forma di immagini il ricordo di una serata selvaggia e di passioni sfrenate, ancora vivido anche dentro la sua anima. David fece ripercorrere i fotogrammi del momento in cui, sdraiato e ansimante tra le lenzuola scure di seta pregiatissima, aveva posto lo sguardo sul suo…insomma, ci siamo capiti. “Whitesnake”, aveva sussurrato, e il nome era risuonato nella stanza come una promessa eterna di piacere. Le sue dita tamburellarono distrattamente sulla coscia, ripercorrendo il ritmo pulsante che aveva scandito quella notte di passione. Il “serpente bianco” sarebbe diventato un simbolo di potenza, di lussuria, di piacere sul palco e fuori. David si inumidì le labbra, assaporando il ricordo di baci febbrili e carezze audaci. Il nome “Whitesnake” evocava immagini di forme femminili che si contorcevano al ritmo della sua musica, di mani che cercavano, esploravano, assaporavano.
Nei camerini fumosi, nei retro dei tour bus, nelle suite d’albergo di lusso, il serpente bianco aveva lasciato la sua scia di piacere e conquiste. Ogni assolo di chitarra, ogni nota acuta della sua voce sarebbero diventate un’estensione di quella potenza primordiale.
Mentre la notte avanzava e l’aria si faceva più densa di desiderio, David si alzò dal divano e si affacciò alla finestra, ispirato a scrivere un nuovo capitolo della leggenda dal nome Whitesnake. Il suo sguardo penetrante e sicuro scrutò lo skyline della città, immaginando la prossima musa, la prossima avventura. Il serpente bianco era affamato, e la notte era ancora giovane.
La narrazione è opera di pura fantasia, non sappiamo veramente come sia andata. Tuttavia, l’origine hot del nome “Whitesnake” trova riscontro in alcune interviste rilasciate dallo stesso Coverdale