Bad Sneakers and a Piña Colada: L’Album che mi Fece Scoprire gli Hardcore Superstar

Copertina del secondo disco in studio della metal band Hardcore Superstar dal titolo "Bad Sneakers and a Pina Colada". Ne parliamo all'interno del blogCorreva l’estate del 2000 e la mia Volkswagen Polo total black scintillante era uno spettacolo. Con un impianto stereo che faceva girare la testa ed i suoi bassi che portavano a vibrare gli specchietti retrovisori, ero al settimo cielo. Mi trovavo impegnato in quel periodo presso una società di trasporti e le mie serate erano totalmente dedicate alla musica. I locali rock di Milano erano la mia seconda casa, tradizione consolidata sin da fine anni ottanta. Fu proprio in uno di questi club meneghini che sentii per la prima volta “Bad Sneakers and a Piña Colada” degli Hardcore Superstar, presentato prima di un DJ Set. La potenza di quel sound mi sconvolse immediatamente. Non era il solito tentativo di revival duro degli anni ’80, né l’ennesima band che cercava di replicare il sound di Los Angeles del decennio d’oro. Gli Hardcore Superstar avevano creato qualcosa di unico: un ponte perfetto tra l’attitudine grezza del punk rock e la raffinatezza melodica dell’hard rock americano. C’era l’eco dei Guns N’ Roses nei riff di chitarra, ma filtrato attraverso una sensibilità tutta europea. Le linee vocali ricordavano i migliori momenti dei Mötley Crüe, ma con un’urgenza e una modernità che le rendeva assolutamente contemporanee. Il giorno dopo mi recai al negozio di dischi in Piazza Duomo a comprare il CD. Quello che iniziò come una semplice scoperta musicale si trasformò rapidamente in una vera e propria passione. Era affascinante come riuscissero a miscelare elementi apparentemente contrastanti: il glamour dello sleaze rock con la durezza del metal presente in quel periodo, i ritornelli arena-rock con la cattiveria dell’hardcore più veloce, le melodie radiofoniche con riff pesanti vicine a  sonorità black metal scandinave. Era come se avessero preso il DNA del rock’n’roll e l’avessero fatto evolvere in qualcosa di mai sentito.

Il primo concerto dal vivo a Milano fu un’esperienza emotiva molto forte. Prima fila, sudore e adrenalina a fiumi. La potenza del loro show fu qualcosa di incredibile. Dal vivo, questa fusione di stili diventava ancora più evidente ed esplosiva. Da quel momento, iniziai a seguirli sul suolo italico appena ne avevo l’occasione. Come dimenticare quella notte unica in un club del Nord-Est, dove il pubblico sembrava posseduto dalla band, o quello show memorabile in quel locale storico dell’Emilia quando riuscii a passare un po’ di tempo con loro durante il meet & greet, L’energia del pubblico e della band si fusero in un’unica esplosione di puro rock’n’roll. Niente fu però come il ritorno successivo a Milano qualche anno dopo, dove tutto era iniziato, in un locale sold-out da mesi.

Oggi posso dirlo con certezza: gli Hardcore Superstar sono tra le band più interessanti che l’Europa abbia mai prodotto nella scena hard rock. La loro evoluzione musicale è stata costante ma sempre coerente: hanno saputo incorporare elementi innovativi quando serviva ma mai in modo eccessivo, hanno flirtato con il modern rock senza perdere la loro essenza glam, hanno mantenuto le radici sleaze aggiungendo sfumature sempre nuove. Ogni album è stato un passo avanti, ma sempre rimanendo fedeli a quella miscela unica che li caratterizzava.

Oggi, quando mi trovo spesso ad ascoltare le loro produzioni, anche le più recenti, respiro sempre quella magia che mi travolse la prima volta. Gli Hardcore Superstar sono la dimostrazione di come il rock duro possa evolversi senza tradire le proprie radici. Nel panorama hard & heavy europeo, rappresentano qualcosa di unico: una band che ha saputo creare un ponte tra il sound 80’s e le sonorità moderne, tra la tradizione americana e l’approccio europeo, tra melodia e potenza. Ogni loro nuovo album è una conferma di questa capacità di evolversi rimanendo autentici, ogni concerto è una dimostrazione di come il rock solido, quello vero, non morirà mai. Lunga vita alla Svezia e lunga vita agli Hardcore Superstar.