Il 2004 potrebbe sembrare lontano, ma i ricordi di quella notte sono ancora vividi nella mia mente. Il luogo era il C Side di Milano, (ex City Square) e l’evento era un concerto di Sebastian Bach, l’inconfondibile voce degli Skid Row.
Con me, la mia immancabile Polo nera, brillante e impeccabile, testimone muta di tante avventure. Presentatomi al locale con largo anticipo, una presenza catturò la mia attenzione: una ragazza splendida, che si guardava intorno con occhi curiosi e un po’ smarriti. Veniva da fuori Milano ma era italiana e il destino volle che ci avvicinammo e cominciammo a parlare, ovviamente di musica.
Decidemmo istintivamente di esplorare insieme parte della città prima del concerto. Milano si rivelò sotto una luce nuova con lei vicino a me: ogni vicolo, ogni monumento sembrava avere una storia da raccontare ma, come tutte le belle cose, anche quel viaggio finì velocemente e ci dirigemmo di nuovo felici verso il locale.
Pochi minuti prima dell’inizio dello show, tra la folla e l’adrenalina dell’attesa, ci perdemmo di vista. Sentii un pizzico di tristezza, ma la voce potente di Sebastian riuscì a trasportarmi immediatamente nella magia del concerto.
Alla fine dell’esibizione, tornato alla mia Polo, trovai una fotografia sotto i sedili posteriori. Era uno scatto di Sebastian, evidentemente caro alla ragazza. Una foto che è diventata, con il tempo, non solo una testimonianza di quella giornata, ma anche del nostro incontro fugace.
Ancora oggi, quella fotografia è con me e ogni volta che la guardo, mi porta indietro a quei momenti elettrizzanti, ricordandomi la bellezza di un incontro casuale ma assolutamente speciale. Purtroppo non riesco a ricordare il nome di quella ragazza ma custodisco dentro di me un suo ricordo dolce e sincero. Anche questo è il potere della musica.