Una notte di rock autentico tra parchi e locali: Gli Skid Row presentano ‘Subhuman Race’ al Factory di Milano

Copertina del disco "Subhuman Race" della band Skid Row. Parliamo del concerto a sostegno dell'album che si tenne al Factory di Milano nel 1995Il 19 marzo 1995 il Factory di Milano, storico locale rock di Via Ricciarelli dove oggi purtroppo è presente un supermercato, fu il palcoscenico di una serata indimenticabile: il concerto degli Skid Row, band culto dell’heavy rock americano. Il gruppo, guidato dal carismatico Sebastian Bach, era in tour in Europa per promuovere il nuovo album “Subhuman Race”, disco che ricordo con affetto per gli intensi pomeriggi trascorsi ad ascoltarlo incessantemente, dopo la sua uscita, al Parco Sempione in città, rapito dalle sonorità potenti e dai testi profondi.

Gli Skid Row, con Sebastian Bach voce solista, Rachel Bolan al basso, Snake Sabo, Scotti Hill alle chitarre, e Rob Affuso alla batteria, aprirono con “Slave to the Grind”, seguita da “Piece of Me” e “Here I Am”. Ma furono i nuovi brani di “Subhuman Race” a brillare in modo particolare: “Frozen”, pezzo vibrante interpretato magistralmente da Bach, “Bonehead” e “Beat Yourself Blind”, pezzi energici in cui Sabo e Hill diedero il meglio di sé, e la title track “Subhuman Race”, eseguita con una grinta palpabile da tutta la band.

Non mancarono i grandi classici come “18 and Life”, “Monkey Business”, “Psycho Love” e “Riot Act”, in cui Rachel e Rob dimostrarono tutta la loro maestria ritmica, così come una travolgente cover di “Psycho Therapy” dei Ramones che entusiasmò il pubblico.

Il set incluse anche altri brani potenti, come “Mudkicker”, dal riff metal potente suonato con maestria da Snake e Scotti, e le intense “Medicine Jar” e “Into Another”, in cui la voce di Bas toccò vette emozionali. “My Enemy”, singolo di lancio di “Subhuman Race”, fu un altro momento alto della serata.

Gli Skid Row non si risparmiarono, regalando anche hit come “I Remember You”, in cui Bach diede prova di tutte le sue doti vocali, e l’immancabile “Youth Gone Wild”, inno generazionale della band.

Ma furono soprattutto i pezzi di “Subhuman Race” a lasciare il segno: eseguiti con un’energia e una passione tangibili, dimostrarono tutta la forza e la maturità raggiunte dalla band. Bach, Sabo, Hill, Bolan e Affuso suonarono con una coesione e una potenza rare, rendendo ogni brano un’esperienza indimenticabile.

Fu un concerto memorabile, in cui gli Skid Row diedero l’anima, regalando una scarica di emozioni preziose. Il Factory si confermò, per quel periodo, fulcro di serate all’insegna del rock autentico e la band ne fu assoluta protagonista con un live trascinante.

Una notte rimasta nel cuore di chi c’era, di chi ha vissuto il rock come fuoco nelle vene. I nuovi pezzi di “Subhuman Race”, magistralmente eseguiti da Bach, Sabo, Hill, Bolan e Affuso, resero quella data speciale, consacrando gli Skid Row come una delle migliori live band in circolazione. Per ogni fan presente, fu un concerto epico ed indimenticabile, come quelle splendide giornate di sole e intimità al Parco Sempione.